Il 10 gennaio 1944, poco prima di mezzogiorno, un’incursione aerea durante la Seconda Guerra Mondiale sganciò cinque grosse bombe nel pieno centro di Santa Margherita Ligure. Due caddero nel Torrente Magistrato, tre colpirono le abitazioni uccidendo 22 persone.
A distanza di ottant’anni una di quelle tre bombe che deflagrando nella zona di Ghiaia distrusse e uccise delle vite umane ritorna a Santa Margherita, portando con sé invece che morte un messaggio di pace e di speranza.
In questo pezzo di storia esposto nella Basilica di piazza Caprera trova infatti posto un presepe. In mezzo alle macerie di conflitti che ancora insanguinano il Mondo (sono rappresentate due delle guerre attualmente in corso) così come nei nostri piccoli o grandi dolori, accade la nascita di Gesù.
«Un segno di luce nel buio che attraversa le nostre vite – dice il parroco di Santa Margherita, don Luca Sardella -, ma anche un invito a non scoraggiarci nel percorrere ogni giorno passi di pace in mezzo a tanti segni di morte».
La bomba era stata rinvenuta diversi anni fa durante uno scavo in Ghiaia da David Valeriani, che ha poi realizzato l’opera. Si può visitare tutti i giorni, dalle 8:00 alle 19:00 con orario continuato, all’interno della Basilica di Santa Margherita Ligure.