Incontro con don Aristide Fugamalli nell’ambito dei festeggiamenti per la Madonna del Carmine a Sestri Levante

E’ atterrata ieri sera all’Aeroporto di L’Avana la delegazione delle Diocesi di Chiavari e Genova in visita alla missione interdiocesana di Santa Clara a Cuba. Presenti i Vescovi Giampio Devasini e Marco Tasca che sono stati accolti in aeroporto dai missionari don Claudio Arata e don Paolo Benvenuto. Dopo la notte trascorsa nella capitale cubana, oggi il trasferimento a Santa Clara. Monsignor Devasini domattina incontrerà la Comunità di Cascajal e farà visita alla mensa dei poveri.

L’Arcivescovo metropolita di Genova, mons. Marco Tasca, e il Vescovo di Chiavari, mons. Giampio Devasini, atterreranno domani sera a Cuba per visitare la missione interdiocesana che da diversi anni opera nella Diocesi di Santa Clara, nel cuore dell’isola caraibica.
Un viaggio di dieci giorni che permetterà ai pastori delle due Diocesi liguri di prendere contatto con la realtà missionaria iniziata nell’ottobre 2005 e portata avanti in questo momento da don Paolo Benvenuto (Genova) e don Claudio Arata (Chiavari).
Il programma è molto articolato. I due vescovi incontreranno il Vescovo di Santa Clara Marcelo Arturo González Amador e conosceranno da vicino le realtà della missione. Previste visite alle mense parrocchiali della Caritas, incontri con i volontari e con le persone assistite e la partecipazione, sabato, alla Giornata diocesana della Gioventù a Sancti Spíritus. Accompagnati da tre sacerdoti liguri, i presuli al termine del viaggio incontreranno a L’Avana il Nunzio Apostolico.

(l.sard.)

In allegato il programma del mese di Luglio

Un richiamo alla gioia è quello che ha idealmente unito Chiavari e Rapallo in occasione delle feste mariane in onore di Nostra Signora dell’Orto e Nostra Signora di Montallegro. Nei servizi di Telepace la sintesi degli appuntamenti conclusivi del 3 luglio

Servizio di Maurizio Garreffa © TeleRadioPace TV
Servizio di don Luca Sardella © TeleRadioPace TV

Nella Cattedrale di Chiavari, il Vescovo diocesano ha celebrato la Solennità di Nostra Signora dell’Orto, patrona della Città e della Diocesi. «La Vergine Maria, Regina della pace e luminoso esempio di carità, qui onorata con il titolo di Madonna dell’Orto – ha detto mons. Devasini nell’omelia – aiuti tutti noi a vivere la vita buona del Vangelo».

Qui il testo integrale dell’omelia.

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Il Vescovo diocesano ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio in occasione della Solennità di Nostra Signora di Montallegro.
Al termine del Panegirico, sul lungomare, mons. Devasini è salito al Santuario mariano dove ha salutato il card. Ernest Simoni che ha presieduto le Celebrazioni al Santuario.

Qui il testo dell’omelia di questa mattina.

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La Diocesi si prepara ad onorare Maria, venerata con i titoli di Nostra Signora dell’Orto, patrona della città di Chiavari e della Diocesi, e di Nostra Signora di Montallegro, patrona della città di Rapallo e del suo Capitaneato.

Le “Feste di Luglio” inizieranno domani, sabato 1 luglio.

A Rapallo alle ore 7:00 il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, presiederà la Santa Messa nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio e la successiva intronizzazione dell’Arca argentea della Madonna.

Alle 10:30 in Cattedrale si terrà, sempre alla presenza del Vescovo, l’offerta dei fiori da parte dei bambini. Alle 21:00 la preghiera dei Primi Vespri in Cattedrale, presieduti da mons. Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia.

Domenica 2 luglio alle ore 6:00 in Cattedrale la Santa Messa nella memoria dell’Apparizione sarà presieduta da mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli. 

Alle 10:30 nella Basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo mons. Devasini presiederà la Concelebrazione eucaristica. Alle 12:00 l’accensione del Panegirico sul lungomare Vittorio Veneto. 

Al Santuario di Montallegro la Santa Messa alle ore 10:30 sarà presieduta dal Card. Ernest Simoni e alle ore 12:00 la Supplica alla Vergine nell’ora dell’apparizione.

In Cattedrale alle ore 18:00 mons. Devasini presiederà l’Eucaristia alla presenza delle Autorità cittadine.

Lunedì 3 luglio la Celebrazione in Cattedrale alle ore 18:00 sarà presieduta dal card. Francesco Coccopalmerio, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Alle 21:00 si snoderà la processione per le strade di Chiavari.

A Rapallo, sempre il 3 luglio, alle ore 18:00 in Basilica la Santa Messa sarà presieduta dal Parroco della Basilica papale di San Pietro in Vaticano, padre Agnello Stoia. Alle 21:00 la processione.

La città di Rapallo salirà a Montallegro per lo scioglimento del voto domenica 9 luglio: alle 10:30 la Santa Messa sarà presieduta dal Vescovo.

«Insieme con me – scrive mons. Devasini in un messaggio alla Diocesi – affidate alla Vergine Madre tutte le famiglie in cui figli o figlie stanno vivendo esperienze di grave disagio, famiglie che spesso appaiono smarrite e che non sempre sono sostenute in modo adeguato. Per intercessione di Maria Santissima il Signore le accompagni anche attraverso la nostra vicinanza affettiva ed effettiva».

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Chiusura estiva degli Uffici di Curia

Gli Uffici della Curia rimarranno chiusi per la pausa estiva da lunedì 7 agosto a domenica 20 agosto.

Si osserverà anche la chiusura il prossimo lunedì 3 luglio in occasione delle feste mariane.

È disponibile online sul sito www.settimanesociali.it il Documento preparatorio della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024.

Partecipazione e pace, lavoro e diritti, migrazioni, ecologia integrale, economia che metta al centro l’uomo e la natura sono i temi “Al cuore della democrazia” che faranno da filo rosso al tradizionale appuntamento promosso dalla CEI. 

Pensata come un processo più che come un evento, la Settimana Sociale entra nel vivo con la pubblicazione del Documento preparatorio che aiuterà a riflettere e a individuare idee da realizzare per “partecipare tra storia e futuro”. “Il futuro del Paese – sottolinea il Documento – richiede persone capaci di mettersi in gioco e di collaborare tra loro per rigenerare gli spazi di vita, anche i più marginali e affaticati, rinforzando la capacità di scegliere democraticamente e di vivere il potere come un servizio da condividere. È una sfida che riguarda tutti i cittadini: tutte le voci di una comunità devono trovare parola, ascolto e sostegno, per elaborare pensiero e avviare percorsi di partecipazione, per trasformare il presente e liberare più bellezza nel futuro”.

In vista di una Settimana Sociale che vuole essere “un crocevia di persone e progetti diversi, un luogo per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune”, Diocesi e territori, aggregazioni laicali e famiglie religiose, cittadini e fedeli sono chiamati a confrontarsi sul tema della democrazia, a partire da alcune domande presenti nel Documento. Così da dare un contributo significativo al Cammino sinodale – di cui la Settimana Sociale è parte integrante – e allo sviluppo del Paese. 

In quest’ottica, la scelta della sede non è casuale: Trieste è città di confine, proiettata verso l’Europa e aperta verso Est, con una presenza storica di tante Confessioni cristiane e religioni diverse; una terra segnata da divisioni politiche che ne hanno attraversato la storia, con luoghi che ricordano dove porta la negazione della democrazia, dalla Risiera di San Saba alle Foibe. “Vogliamo capire – spiega il Documento – qualcosa di più di questi confini che uniscono e dividono, di questa Europa e del suo sogno di pace tante volte tradito, del mondo che vi arriva a piedi – piedi feriti dal cammino e provati dalla fatica – dopo aver percorso le strade della guerra e della disperazione”. 

L’importanza dell’apertura alla multiculturalità e al pluralismo così come del dialogo sono richiamati in modo plastico dal logo, che raffigura dei baloon che si intrecciano: l’intersezione delle forme e dei colori crea una croce, simbolo delle radici e dei valori che sono alla base dell’appuntamento. 

La comunità – fattore chiave del cambiamento proposto – è invece rappresentata dall’immagine scelta per la 50ª edizione che, riecheggiando le grafiche degli anni ‘60, in particolare dell’optical art, utilizza elementi geometrici semplici per generare, grazie alla loro ripetizione, un grande cuore fatto di persone.

Il Vescovo di Chiavari ha ricevuto una speciale onorificenza dal Sovrano Militare Ordine di Malta. Con il rito di investitura, è diventato Cappellano conventuale ad honorem e aiuterà l’ordine nelle sue attività di testimonianza della fede e di aiuto ai più bisognosi.

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Rinnoviamo l’invito alle comunità ecclesiali e, in particolare, ai monasteri presenti sul territorio nazionale ad accompagnare con la preghiera la visita a Mosca che il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, compirà quale Inviato di Papa Francesco nei giorni 28 e 29 giugno. 

Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace. Con le parole del Santo Padre ci rivolgiamo alla Vergine Maria: “Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità. Regina della pace, ottieni al mondo la pace” (Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 25 marzo 2022).

Mons. Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI

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Diocesi

Rinunce e nomine

Il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha nominato don Beppe Culoma nuovo Parroco della Parrocchia di San Quirico d’Assereto a Rapallo. 

L’immissione canonica avverrà domenica 8 ottobre.

Don Culoma sostituisce don Emilio Arata, che continuerà il suo ministero di Parroco a San Maurizio di Monti, e proseguirà il servizio pastorale anche a San Pietro di Novella e a Sant’Andrea di Foggia.

Dal prossimo 22 luglio, festa della Dedicazione della Cattedrale, ci saranno anche avvicendamenti nelle responsabilità di alcuni Uffici di Curia.

Don Maurizio Prandi è stato nominato Direttore dell’Ufficio Missionario e sostituirà don Federico Tavella; don Stefano Bruzzone è stato nominato Direttore dell’Ufficio Migrantes e sostituirà don Beppe Culoma; la signora Carmen Cianci è stata nominata Direttore dell’Ufficio per la Promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e sostituirà Francesco Baratta. La signora Cianci, rapallese di origine e di residenza, è Presidente dell’Associazione diocesana “Collaboratori Familiari del Clero”.

don Luca Sardella
Direttore Ufficio per le Comunicazioni sociali
Portavoce della Diocesi

Sono oltre duecento le presenze attese da tutta Italia a Chiavari dal 28 al 31 agosto per partecipare alla Settimana Liturgica Nazionale, appuntamento promosso dal Centro Azione Liturgica e quest’anno dalla nostra Diocesi sul tema: “E’ bello per noi essere qui. Bellezza e verità del celebrare cristiano”.
Ricco il parterre di ospiti che parteciperà all’evento. Si segnala la partecipazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che martedì 29 agosto presiederà l’Eucaristia nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto.
Tra gli altri interverranno il teologo mons. Bruno Forte, il compositore mons. Marco Frisina, il giornalista padre Enzo Fortunato, e la biblista Rosanna Virgili.
Tutti gli ascolti si terranno nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto. I partecipanti alloggeranno in strutture alberghiere e religiose del territorio, godendo nel tempo libero della possibilità di visitare la città di Chiavari. Mercoledì 30 agosto sarà organizzata una cena tipica presso il Seminario vescovile, alla quale seguirà alle 21:15 un Concerto in Piazza Nostra Signora dell’Orto. 
Le iscrizioni sono aperte e si possono effettuare solamente on line su questa pagina entro il 31 luglio. I posti nelle strutture religiose sono esauriti e pertanto sarà necessario iscriversi presso quelle alberghiere.
Chi partecipa dalla Diocesi di Chiavari dovrà fare l’iscrizione come Uditore.

Un luogo di culto particolarmente caro alla comunità di Santa Maria del Campo di Rapallo. Al Santuario di Nostra Signora di Caravaggio, sulla vetta del monte Orsena, monsignor Giampio Devasini ha celebrato domenica mattina la Santa Messa.

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Tutte le foto dell’esperienza

Il vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, ha celebrato questa mattina nella Parrocchia di San Giacomo di Rupinaro a Chiavari la Santa Messa per l’Arma dei Carabinieri.
Ai presenti il grazie del Vescovo: «Mettete la vostra vita a servizio della comunità per la tutela dell’ordine pubblico, per la crescita del bene comune».

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Nella serata di ieri si è svolta la Processione del Corpus Domini per le vie di Chiavari.

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La Presidenza della CEI esprime la vicinanza e l’affetto dei Vescovi e delle Chiese in Italia a Papa Francesco, ricoverato oggi pomeriggio, 7 giugno, al Policlinico Universitario A. Gemelli per un intervento chirurgico.
In questo ulteriore momento di prova, la Presidenza si stringe attorno al Santo Padre e invita le comunità ecclesiali a sostenerLo con la preghiera. Con l’augurio di una pronta guarigione, affida al Signore il lavoro dei medici e degli operatori sanitari.

C’era una volta la guerra, spettacolo teatrale prodotto da EMERGENCY Ong Onlus, interpretato da Mario Spallino, per la regia e drammaturgia di Patrizia Pasqui, sarà in scena domani, 6 giugno, alle ore 21:00 presso l’Auditorium San Francesco di via Entella 7  a Chiavari. 

L’evento è realizzato dalla Caritas Diocesana con il patrocinio del Comune di Chiavari – Assessorato alla Cultura. 

In un atto unico di 75 minuti si susseguono fatti, personaggi, riflessioni, dialoghi e canzoni che cercano di ripercorrere la storia di questi ultimi decenni e mostrare che la guerra non è inevitabile.

L’orologio dell’Apocalisse – il Doomsday Clock, è stato ideato dagli scienziati della rivista del Bulletin of Atomic Scientists nel 1947 per mostrare metaforicamente una ipotetica fine del mondo. I rischi di una guerra nucleare e il cambiamento climatico hanno, recentemente, portato gli scienziati a spostare le lancette in avanti di 20 secondi. A separarci dalla mezzanotte solo 90 secondi.

Di fronte a tutto questo, C’era una volta la guerra è un titolo che potrebbe sembrare un’utopia. ‘Utopia’ non è una parola adatta soltanto ai sognatori, ai poeti o ai pazzi. Non significa fuga dalla realtà, ma capacità di immaginare qualcosa che non c’è ancora, rendendola possibile. A dimostrarcelo sono le vite di alcune persone, più o meno conosciute, che negli anni hanno saputo inceppare il meccanismo della guerra, “per un futuro che tenga conto dell’umanità”.

Attraverso la voce di Mario Spallino, accompagnata da musiche e canzoni originali di Guido Tongiorgi, le loro storie prendono vita sulla scena per ricordarci che uomini e donne normali possono, con le loro scelte, compiere azioni stra-ordinarie. 

C’era una volta la guerra è uno spettacolo, ma anche e soprattutto un contributo a un’educazione che includa nel suo percorso l’utopia.

C’era una volta la guerra, si chiama questo spettacolo, e il bello è che basta già a fare sperare e sognare il titolo, a suo modo utopistico, idealista, forse visionario. […] Medici, volontari, politici, soldati e testimoni di pace raccontati per riflessioni, dialoghi, cronache, canzoni” (Matteo Macor – La Repubblica)

Ingresso a offerta libera.

Per info: caritas@chiavari.chiesacattolica.it

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Rinunce e nomine

Alla conclusione del tempo estivo alcune Comunità parrocchiali della nostra Diocesi vivranno un avvicendamento alla loro guida.

Dopo 14 anni di servizio pastorale a Casarza Ligure, don Stefano Traini ha chiesto al Vescovo di potersi dedicare a tempo pieno alla Caritas diocesana, della quale è stato nominato Direttore lo scorso anno. Una richiesta dettata dal carico di lavoro che ha reso difficoltoso continuare anche la cura delle Parrocchie a lui affidate.

Per questo da domenica 24 settembre il nuovo Parroco delle Parrocchie di San Michele Arcangelo di Casarza Ligure, di San Martino di Bargone e di Santa Maria Assunta di Massasco sarà don Maurizio Prandi, che dopo 11 anni lascia la Zona Pastorale di San Salvatore di Cogorno.

A sostituire don Prandi dal 1° ottobre sarà don Alessandro Cavallo che diventerà così Parroco delle Parrocchie di Sant’Antonino di Breccanecca, di San Salvatore di Cogorno, di San Colombano della Costa e di Santa Maria di Monticelli. 

Don Cavallo continuerà anche il suo ministero in Val Graveglia, diventando contestualmente Parroco delle Parrocchie di Santa Maria di Ne, di San Martino di Caminata e dei Santi Cipriano e Giustina di Sambuceto, comunità che guidava come Amministratore parrocchiale dallo scorso mese di ottobre.

Ad aiutarlo nella zona pastorale di San Salvatore e in Val Graveglia sarà il prete novello don Fabio Torri che viene nominato Vicario parrocchiale di tutte e sette le Parrocchie.

Don Torri inizierà anche un’esperienza di studio che lo porterà a Milano alcuni giorni alla settimana per frequentare i corsi di Teologia Morale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.

Il sacerdote novello don Emiljano Malia sostituirà don Cavallo nell’ufficio di Vicario parrocchiale della Parrocchia di San Giovanni Battista di Chiavari.

Le nomine sono state firmate dal Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, e comunicate questa mattina a tutte le Comunità interessate nel corso delle Celebrazioni Eucaristiche.

don Luca Sardella
Direttore Ufficio per le Comunicazioni sociali
Portavoce della Diocesi

Sono ancora aperte le iscrizioni al Summer Camp di formazione per i catechisti in calendario dal 16 al 18 giugno a Belpiano.

“Catechista oggi: istruzioni per l’uso”: il Workshop residenziale alternerà proposte e lavori curati dall’Equipe diocesana per la Catechesi, dalla Scuola diocesana di Formazione Teologica e dal prof. Pierpaolo Triani, docente di pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Chi non riesce ad essere presente all’intero weekend può anche partecipare ad uno o più incontri. L’Ufficio per la Catechesi suggerisce che ogni Parrocchia o Zona pastorale invii almeno due catechisti/catechiste per partecipare all’iniziativa.

“Una storia d’amore mette in crisi o in cammino la Chiesa di oggi?”.

Partirà da questa domanda il confronto promosso dall’Ufficio per la Pastorale della famiglia della nostra Diocesi in calendario venerdì 9 giugno alle ore 21:00 nel Seminario vescovile di Piazza Nostra Signora dell’Orto a Chiavari.

«In questo tempo sinodale la nostra Chiesa diocesana desidera mettersi in ascolto di storie affettive dentro un cammino di fede – spiega don Marco Torre, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia -. L’ascolto di una storia può spiazzare e mettere in crisi e per questo ci muove, ci apre. La diocesi di Bologna, come altre, è in cammino da tempo. Saranno con noi il direttore dell’Ufficio di Pastorale familiare e due coppie che fanno parte del gruppo diocesano “in cammino”».

All’incontro interverranno Pietro e Giacomo, coppia omosessuale, Beatrice e Giampiero, genitori di un ragazzo omosessuale e don Gabriele Davalli, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia della diocesi di Bologna.

In una serata di musica e festa nel centro di Lavagna, i 190 giovani della Diocesi che partiranno per Lisbona per vivere la prossima Giornata Mondiale della Gioventù hanno ricevuto ieri sera il mandato dal Vescovo diocesano.

Dopo la cena al Porticato Brignardello preparata dai volontari dell’Operazione Mato Grosso e servita dagli studenti dell’Accademia del Turismo di Lavagna, monsignor Devasini ha invitato i ragazzi a preparare il cuore per vivere la GMG come occasione di crescita nella vita e nella fede, per rientrare poi a casa e mettersi a servizio degli altri.

Alcuni adulti hanno scritto delle lettere ai giovani che sono state lette e consegnate ai partecipanti: «Nella valigia non dimenticate di mettere alcune parole che riteniamo fondamentali: curiosità, gioia, libertà, stupore. Ci aspettiamo che torniate entusiasti della vita e con la “fretta buona” di chi sa di aver ricevuto dei doni straordinari dal Signore e non può fare a meno di condividerli. Vi accompagniamo con tenerezza e preghiamo per ciascuno di voi».

I giovani partiranno il 29 luglio in pullman e dopo la tappa a Barcellona arriveranno il 1° agosto a Lisbona per vivere l’intera settimana con i coetanei di tutto il mondo nella capitale portoghese.

Nel servizio di Telepace il racconto dei preparativi a Lisbona:

Da oggi, 1 giugno 2023, è online il nuovo sito internet della Diocesi di Chiavari.

Una moderna ed elegante veste grafica, caratteri più leggibili ed una migliore organizzazione dei contenuti rendono il portale della Chiesa diocesana www.diocesichiavari.it un efficace strumento di servizio.

Chi entra nel sito si troverà di fronte ad una vera e propria “fotografia” del territorio diocesano, a partire dalla grande immagine in home-page che fa emergere la bellezza del Tigullio.

Spazio a volti e comunità che compongono il tessuto della Chiesa locale, ma anche ad informazioni utili e documentazione da scaricare.

Tra le novità, infatti, si segnala lo spazio per gli orari delle Celebrazioni Eucaristiche di tutte le Parrocchie della Diocesi, la documentazione amministrativa e matrimoniale facilmente consultabile e scaricabile, una sezione dedicata alle iniziative più significative promosse dagli Uffici di Curia e dalle Parrocchie, l’attività della Caritas e il rendiconto dei fondi dell’8xmille. Nella sezione dedicata al Vescovo, poi, si trovano l’agenda e le omelie di mons. Giampio Devasini.

Il sito, realizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi che si è avvalso di una azienda qualificata, andrà crescendo di giorno in giorno in un continuo aggiornamento per renderlo non solo un portale di servizio, ma anche una “foto” in divenire che racconta la vita della nostra Chiesa diocesana.

Nell’intervista di Telepace a don Luca Sardella, Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, la presentazione del nuovo sito.


L’intervento della teologa domenicana Antonietta Potente ha concluso il primo anno dei corsi della Scuola di Formazione Teologica “Mater Ecclesiale”.

Due nuovi Presbiteri per la nostra Chiesa diocesana. don Emiljano Malia e don Fabio Torri sono stati ordinati ieri in Cattedrale dal vescovo Giampio Devasini.
Don Malia presiederà le sue Prime Messe domenica 4 giugno alle ore 10:30 nella Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo e domenica 11 giugno alle ore 11:15 nella Basilica dei Fieschi a San Salvatore di Cogorno.
Don Torri presiederà la sua prima Messa domenica 11 giugno alle ore 10:30 nella Parrocchia di San Michele Arcangelo a Casarza Ligure.

Questa l’omelia pronunciata dal Vescovo:

Cari fratelli e sorelle,

il racconto dell’effusione dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti nel cenacolo che abbiamo ascoltato quando è stata proclamata la prima Lettura, non ha come obiettivo quello di farci ammalare di nostalgia per un evento accaduto circa due millenni fa, ma semmai ha come obiettivo quello di farci rivivere tale evento, di farlo nostro così che sia ravvivato in noi il sogno di una Chiesa mite e audace, fedele e creativa, gioiosa e coraggiosa. Una Chiesa che pratica il comandamento nuovo – «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34) – e quindi unita in una comunione piena, senza incrinature e senza arroccamenti. Una Chiesa preoccupata meno dell’organizzazione e più della relazione, meno della conservazione e più dell’annuncio, meno delle strutture e più delle persone. Una Chiesa immune dalla sindrome dell’assedio, affrancata dalla smania di trionfi e di trofei. Una Chiesa in continuo cammino, che abita dentro i villaggi, disposta ad accogliere ogni uomo ed ogni donna con cordialità e senza pregiudizi, capace di ascoltare lo Spirito Santo che parla anche attraverso i fratelli e le sorelle che con noi condividono questo tempo complesso e quindi anche attraverso le critiche, i sogni, i progetti, le esperienze. E perché l’ascolto delle persone sia generativo di cose nuove, la preoccupazione non deve essere “cosa dobbiamo dire noi” ma “come possiamo eliminare gli ostacoli perché i cosiddetti mondi parlino”.

Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo che oggi, come vento gagliardo e soffio gentile, investirà Emiljano e Fabio infiammandoli col fuoco ardente del suo amore, è stato effuso su ciascuno di noi il giorno del nostro battesimo generandoci a vita nuova come fratelli di Gesù e figli del Padre nostro che è nei cieli. Figli di un Padre, di un Abbà (così, nei colloqui intimi, lo chiamava Gesù ricorrendo ad un termine dialettale con cui i bambini ebrei in casa chiamavano il papà) e non di un tiranno implacabile, di un giudice inflessibile, di un irriducibile guastafeste. Figli di un Padre che ha desiderio di noi, nostalgia di noi, che non sa immaginarsi senza di noi e ci vuole con sè. Figli tutti di uno stesso Padre e quindi tutti fratelli. Figli: dono e compito. Non solo. Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto in dono quando siamo stati battezzati continua a donarsi a noi ogni volta che lo invochiamo e lo accogliamo a cuore aperto, a braccia spalancate: sì, ogni sua effusione è premessa e promessa di altre effusioni. 

Cari Emiljano e Fabio, oggi, per le mani di un povero vescovo – che in questi due anni ha imparato a conoscervi, a stimarvi e a volervi bene e che in questo momento vi attesta la grande gioia della Chiesa per il vostro ingresso nella comunione presbiterale –, lo Spirito Santo scenderà su di voi e vi donerà la grazia di ri-presentare – non rappresentare – Cristo, il pastore bello, buono, vero: bello perché buono e buono perché vero; ri-presentarlo e cioè renderlo presente e cioè dare forma visibile alla sua presenza invisibile. Dove passa un pastore, si dovrebbe vedere il Pastore. Ecco il segno proprio del sacramento dell’Ordine. In virtù dell’unzione dello Spirito Santo, i presbiteri sono marchiati a fuoco da uno specifico e speciale carattere che li configura a Cristo pastore, in modo da poter agire in suo nome, da poter vivere a sua immagine, da poter benedire, consacrare, riconciliare, guidare, servire in persona di Cristo, che dona la vita per amore, che dona la vita perchè ciascuno di noi abbia vita e vita in abbondanza (cfr Gv 10,10; 15,13).

Permettetemi di concludere con le parole di un confratello vescovo ormai emerito. Eccole:

«Beati voi, Emiljano e Fabio, se sarete tenacemente convinti che il vostro dono primario e il vostro compito prioritario è quello di essere tessitori di comunione, costruttori di comunità.

Beati voi, se vivrete la dedizione al popolo di Dio come l’ambito fecondo della vostra identità e la cornice promettente di un’autentica spiritualità presbiterale.

Beati voi, se il vostro servizio pastorale sarà mirato all’incontro intimo e intenso con Gesù, il divino umanissimo Innamorato che vi ustiona con la sua parola. E nella santa eucaristia vi contagia l’amore per la sua Sposa, la Chiesa. Per amarla come lui l’ha amata, come l’ama e l’amerà sempre.

Beati voi, se la vostra vita pastorale sarà mirata all’incontro con Dio, altrimenti resterebbe un carico insopportabile, uno stress frustrante, un affanno inconcludente.

Beati voi, se la vostra vita interiore vi porterà ai fratelli, specie i più poveri, altrimenti rischierà di risolversi in un devozionalismo ripiegato, in un triste, alienante intimismo.

Beati voi, se non vi blinderete nel recinto del tempio, se non vi rintanerete nel nido della canonica. Ma vi immergerete nella vita della gente. E i vostri abiti, più che odorare d’incenso, contageranno il buon profumo del bel Pastore e spanderanno l’odore gradevole delle sue pecorelle.

Beati voi, se non scorderete mai che il primo dono dei presbiteri è la testimonianza di una fraternità cordialmente e concretamente vissuta. Perché è più importante dedicarsi alla comunione nel presbiterio che spendersi da soli in un ansioso, compulsivo attivismo.

Beati voi, se il segreto della vostra gioia lo troverete nella instancabile esposizione al roveto ardente dell’amicizia con il dolcissimo Signore della nostra vita. Una vita povera, ma radiosa e raggiante se il cuore sarà tenacemente tenuto ‘sotto carica’ nel cuore di Gesù, nostro grande Pastore.

Eche la gioia di questo giorno brilli sempre nei vostri occhi e non si spenga mai nel vostro cuore, perfino nei giorni della nebbia o della tempesta, fino all’ultima sera della vostra vita!». Amen.

Nella serata di sabato 27 maggio, il Vescovo diocesano mons. Giampio Devasini ha presieduto la Veglia di Pentecoste, preparata e animata dalle Associazioni e Movimenti ecclesiali della Diocesi.

Pubblichiamo l’omelia tenuta dal Vescovo:

Cari fratelli e sorelle, 

il brano di Vangelo ora ascoltato è il testo di riferimento dei “tre cantieri” in cui è articolata la seconda tappa della prima fase del cammino sinodale in corso: la fase dell’ascolto. 

Il primo cantiere – e cioè “il cantiere della strada e del villaggio” – intercetta l’istanza, sempre più diffusa, di comunità aperte che non siano dei nidi, delle tane, ma che abitino dentro i villaggi. E il Vangelo di Betania inizia proprio così: «Mentre erano in cammino, [Gesù] entrò in un villaggio…». Questo era lo stile di Gesù: lui ha voluto educare il primo germe di chiesa, i discepoli e le discepole, al cammino; Gesù non ha dato vita ad una scuola chiusa dentro quattro mura, come si usava sia tra i rabbini che tra i filosofi, ma la sua scuola era la strada, il villaggio, l’incontro. La chiesa nasce e rimane sempre in cammino. Gesù dà un’impostazione catechistica che parte dall’esperienza, riflette sull’esperienza e trova proprio nell’esperienza i germi del Regno di Dio. Questa itineranza non è legata solo all’inizio della storia della Chiesa, marca sempre la storia della Chiesa. La Chiesa deve continuare a cercare le persone, i cosiddetti “mondi”. Questo è “il cantiere della strada e del villaggio”: cercare di creare le condizioni perché le persone si possano esprimere con i loro linguaggi, che tante volte non sono i nostri. L’ecclesialese non funziona fuori dalle nostre comunità. E perché l’ascolto delle persone sia fruttuoso, costruttivo, la preoccupazione non deve essere “cosa dobbiamo dire noi” ma “come possiamo eliminare gli ostacoli perché questi mondi parlino”. E questo è «ciò che lo Spirito dice alle Chiese», espressione che si trova sette volte nell’Apocalisse, nelle lettere appunto alle Chiese, lettere che Giovanni conclude sempre così: «ascolta ciò che lo Spirito dice alle Chiese». Lo Spirito parla anche attraverso le critiche, i sogni, i progetti, le esperienze. 

Il secondo cantiere – e cioè “il cantiere dell’ospitalità e della casa” – intercetta l’istanza, sempre più diffusa, di una comunità fatta di relazioni autentiche, fatta di accoglienza cordiale, gioiosa, libera da pregiudizi. Ecco la casa di Betania: casa – lo sappiamo anche dal Vangelo di Giovanni (cfr cap. 12) – dove Gesù trovava persone amiche, si poteva rilassare un po’, mangiare qualcosa, chiacchierare serenamente. Sì, c’è urgente bisogno di una Chiesa preoccupata meno dell’organizzazione e più della relazione, meno della conservazione e più dell’annuncio, meno delle strutture e più delle persone. Intendiamoci, le strutture (materiali, burocratiche, di partecipazione, spirituali) sono importanti ma vanno sempre verificate sulla base della finalità, che è quella di far incontrare le persone; occorre insomma domandarsi: riusciamo a non impantanarci nelle strutture? Sono esse   veramente a servizio delle persone?  Non è l’uomo che è fatto per il sabato, ma è il sabato che è fatto per l’uomo (cfr Mc 2,27). Potremmo dire: non sono gli esseri umani fatti per le strutture ma sono le strutture a dover essere a servizio della crescita delle comunità, fatte di persone. 

Il terzo cantiere – e cioè “il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale” – intercetta l’istanza, sempre più diffusa, di vivere il servizio secondo il cuore di Gesù che poi è il solo modo perchè il servizio realizzi il vero bene di tutti e di ciascuno. Ed ecco Marta e Maria: la prima è l’immagine dell’attività frenetica, la seconda è l’immagine dell’ascolto. Gesù non esclude il servizio, tutt’altro. Dice a Marta che se non si vuole affannare, il servizio deve partire dall’ascolto. Non possiamo quindi contrapporre Marta e Maria, come se Maria fosse la donna contemplativa e Marta la donna attiva e Gesù preferisse la contemplazione. Gesù non ha criticato Marta perché serviva, ma perché si affannava nel servire. Perché la corresponsabilità cui tutti i battezzati sono chiamati non diventi agitazione è necessario che si radichi nell’ascolto. Nell’ascolto di chi? Sembra scontato: nell’ascolto di Gesù: «Maria, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola»; ma Gesù in quella scena è in duplice veste: è il Maestro – e Maria si mette nella situazione anche fisica, nella postura della discepola, ai piedi – ma è anche il viandante bisognoso, che entra nella casa perché necessita di un po’ di riposo, di un po’ di cibo, di un po’ di amicizia. Quindi è l’ascolto della parola di Dio e della parola dei fratelli, specialmente – come dice Gaudium et Spes – dei sofferenti e di coloro che vivono le varie povertà. I due ascolti si influenzano a vicenda, perché più uno si abitua a prestare orecchio al Vangelo, più apre uno spazio interiore per prestare orecchio ai fratelli e alle sorelle, e viceversa: più ascolta davvero il prossimo, più crea lo spazio per far risuonare la parola di Dio. Il servizio o si radica nell’ascolto o diventa prestazione ansiosa. Qualche volta le nostre comunità sono poco attraenti perché sono affannate e lamentose. Papa Benedetto XVI, ripreso più volte da Papa Francesco, ha detto che il cristianesimo si espande non per proselitismo ma per attrazione, cioè non cercando di convincere a tutti i costi ma dando un esempio di gioia, di pienezza. Servono comunità più “famiglia” e meno “centro di distribuzione di servizi religiosi”; ed è importante decentrare proprio nelle case l’esperienza cristiana. 

Camminare e incontrare, generare e custodire relazioni autentiche, ascoltare Dio ed il prossimo: ecco l’insegnamento di Gesù. Credo che ci venga chiesto, oggi con particolare forza, di pensarci discepoli prima che apostoli. Mantenersi discepoli è la condizione essenziale per poter essere apostoli attraenti, non lamentosi, e proporre una vita bella, buona, vera che è quella che il Signore vuole continuare a consegnare agli uomini e alle donne del nostro tempo.

Cari fratelli e sorelle, domani Emiljano e Fabio saranno ordinati presbiteri: accompagniamoli con la preghiera perché, docili all’azione dello Spirito, possano, nello svolgimento del loro servizio, concorrere a generare una Chiesa che sempre più profumi di Vangelo.

Incoraggiati dalle parole di Papa Francesco, 330 referenti del Cammino sinodale provenienti da due terzi delle diocesi italiane si sono ritrovati a Roma, il 25 e il 26 maggio, per confrontarsi in vista dell’elaborazione delle Linee guida per la “fase sapienziale”, secondo step tra il biennio dell’ascolto e la cosiddetta “fase profetica”. Questo strumento, che sarà presentato al Consiglio Episcopale Permanente previsto per l’8 luglio, indirizzerà e sosterrà il discernimento operativo sul territorio, in raccordo con il livello nazionale. 

La sfida è infatti quella di intrecciare il vissuto diocesano con le riflessioni nazionali, in una circolarità virtuosa che valorizzi l’apporto locale arricchendolo con il contributo di esperti e di rappresentanti del mondo ecclesiale, sociale e culturale. La rete consolidata dei referenti diocesani, che costituisce la grande novità dei primi due anni di ascolto, continuerà ad operare in connessione con il Comitato Nazionale – la cui composizione è ormai definitiva – e con i Vescovi. Con questa metodologia, tutte le componenti del popolo di Dio avranno voce e saranno partecipi delle scelte condivise che verranno prese nella “fase profetica”. 

Nell’incontro di Roma a cui sono intervenuti i Vescovi Antonio Mura, Claudio Giuliodori e Antonino Raspanti, i referenti diocesani hanno dunque lavorato per individuare i temi principali emersi dai Cantieri avviati sul territorio e dal dibattito nei gruppi sinodali della 77ª Assemblea Generale della CEI. “La Chiesa in Italia è viva. Non esercitiamo un ruolo, ma siamo una casa: abbiamo davanti un grande sforzo missionario”, ha affermato il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI. “Ci sono delle condizioni di possibilità. Abbiamo preso consapevolezza che c’è una questione di stile: si deve adottare uno stile nuovo di essere Chiesa per la missione”, gli ha fatto eco Mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. “Il cammino deve essere un percorso di fede e di evangelizzazione: dobbiamo aggredire i nodi critici senza paura”, ha concluso Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI.

Nella Solennità di Pentecoste, domenica 28 maggio, la nostra Diocesi riceverà il dono di due nuovi preti.
Si tratta di don Emiljano Malia e don Fabio Torri che saranno ordinati Presbiteri per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini.

Emiljano Malia è nato il 10 aprile 1997 a Lushnje in Albania. Primo di tre figli, arriva in Italia con la sua famiglia nel 2011 stabilendosi a Rapallo. Nella Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio inizia il percorso di conversione alla fede cristiana e il 4 aprile 2015 nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto riceve il sacramento del Battesimo dal Vescovo Alberto Tanasini. Nel 2017 consegue il diploma in “Manutenzione e assistenza tecnica” all’Istituto Liceti di Rapallo. Ha lavorato come cameriere e barman a Santa Margherita Ligure e come assistente a bordo di alcune barche a Rapallo.
Entrato nel Seminario diocesano nel 2017, negli anni di formazione ha prestato servizio pastorale nelle parrocchie dei Santi Gervasio e Protasio a Rapallo, di Santa Maria di Bacezza e Sant’Andrea di Rovereto a Chiavari, nella Zona pastorale di San Salvatore di Cogorno, nella Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e nell’Unitalsi. Tra i suoi hobby la pallavolo. 

Fabio Torri è nato l’11 ottobre 1992 a Gravedona, in provincia di Como.
Figlio unico, cresce nel contesto parrocchiale di Santa Maria Assunta in San Siro. Nel 2011 consegue il diploma in “Perito Commerciale e programmatore” nel corso di Ragioneria, per poi diventare dipendente della Banca Popolare di Sondrio prima a Genova e quindi a Chiavari sino al 2017, anno in cui entra in Seminario.
Ha svolto servizio pastorale a Santo Stefano del Ponte a Sestri Levante, nella parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo e in quella di San Michele Arcangelo a Casarza Ligure. Sportivo, pratica nel tempo libero atletica leggera. 

La Celebrazione, animata dal Coro diocesano, avrà inizio alle ore 15:30 nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto.

A seguito delle alluvioni che hanno colpito alcune zone dell’Emilia-Romagna, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha messo a disposizione un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi 8×1000 attraverso Caritas Italiana che è in costante contatto con la Delegazione regionale e le Caritas delle diocesi colpite da questa emergenza.
Non è stata indetta una colletta nazionale,  ma molte diocesi intendono raccogliere donazioni per sostenere le popolazioni colpite e i progetti di ripartenza.
Per questo motivo riportiamo di seguito i conti correnti di Caritas Italiana sui quali possono convergere le offerte con causale “Emergenza alluvione 2023” in modo da agevolare coordinamento e programmazione degli interventi.

– Conto corrente postale n. 347013;
– Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
– Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
– Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
– UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
– Banco BPM, Piazza Meda, Milano – Iban: IT76 Y 05034 01647 000000009900

Le donazioni possono essere fatte anche online dal sito di Caritas Italiana (https://donazioni.caritas.it).

Al Santuario di Montallegro, la Giornata sacerdotale di venerdì 19 maggio ha raccolto insieme numerosi Presbiteri della nostra Diocesi per rendere grazie del dono ricevuto e rinnovare lo slancio della missione loro affidata.
In questa occasione sono stati festeggiati alcuni anniversari di Ordinazione Presbiterale:
25° di Ordinazione di don Daniele Beronio, don Giacomo Canepa, don Fabio Mazzino e don Maurizio Prandi;
50° di Ordinazione di padre Raffaello Bertocci;
60° di Ordinazione di don Emilio Arata, don Renato Repetti (della diocesi di Piacenza-Bobbio) e don Bartolomeo Repetto.
Nel corso della liturgia è stato conferito il Ministero del Lettorato al seminarista Andrea Strada e il Ministero dell’Accolitaro al seminarista Francesco Basso.

Sono aperte le iscrizioni al Pellegrinaggio diocesano dei Cresimati a Roma, che si svolgerà dal 28 al 30 agosto 2023.

L’iniziativa è rivolta a ragazzi e ragazze che hanno ricevuto e riceveranno il Sacramento della Confermazione quest’anno. Ad accompagnare i giovani il Vescovo Giampio Devasini.

Come negli anni scorsi il pellegrinaggio prevede la partecipazione all’udienza generale con Papa Francesco, la Professione di fede in San Pietro, la visita di alcuni luoghi significativi e l’incontro con autorevoli testimoni.

Per partecipare occorre far riferimento ai sacerdoti e catechisti della propria parrocchia.

Le iscrizioni si ricevono entro il 5 giugno esclusivamente attraverso questo link:

Iscriviti al Pellegrinaggio

Tre Onorificenze pontificie a coloro che continuano a prestare il proprio servizio alla Chiesa diocesana con generosità e passione.

Le ha consegnate questa mattina in Curia il Vescovo diocesano, mons. Giampio Devasini, a Giampiero Antonello, Graziella Aramini e Pierluigi Pezzi.

Ad Antonello e Pezzi è stato consegnato il titolo di Cavaliere di San Silvestro Papa, mentre a Graziella Aramini la Croce Pro Ecclesia et Pontifice

Giampiero Antonello ha svolto per diversi anni servizio all’Istituto diocesano Sostentamento del Clero, proseguendo tuttora la sua collaborazione con la Diocesi; Pierluigi Pezzi si è prodigato per custodire e promuovere la memoria storica della nostra Chiesa particolare; Graziella Aramini continua con discrezione e competenza il suo incarico di Segretaria particolare del Vescovo.

A loro monsignor Devasini ha manifestato gratitudine per il prezioso servizio rivolto all’intera Comunità diocesana.

Nella Solennità di Pentecoste, domenica 28 Maggio 2023, i due Diaconi don Emiljano Malia e don Fabio Torri saranno ordinati Presbiteri per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Giampio Devasini. La Celebrazione inizierà in Cattedrale alle ore 15:30.